Costruire in Bio Edilizia
COME FUNZIONA IL SISTEMA BIO X LAM
La tecnica costruttiva utilizzata nella Lottizzazione, si basa sull'utilizzo di pannelli XLAM, cioè pannelli lamellari in legno massiccio, di spessore variabile, realizzati incollando strati incrociati di tavole disposte ortogonalmente tra loro.
Questo sistema costruttivo è una delle più recenti ed interessanti evoluzioni nel settore dei prodotti strutturali a base di legno. Ideato e sviluppato per la prima volta in Germania nella prima metà degli anni 90 che ha conosciuto negli ultimi 10-15 anni un rapido e crescente sviluppo in tutta Europa fino a diventare allo stato attuale tra i sistemi più utilizzati nella realizzazione di edifici a struttura di legno.
Le tavole che compongono il pannello sono tavole di legno massiccio generalmente di abete, è possibile realizzare pannelli con altre specie legnose, ma generalmente sempre legno di conifera (abete bianco, douglasia, larice, pino), di spessore variabile dai 15 ai 40 mm, che vengono giuntate in lunghezza, assemblate in strati disposti ortogonalmente fra loro in numero dispari (3,5,7 strati) e incollati a freddo (con colle senza o a basso rilascio di formaldeide).
I pannelli cosi composti, con spessori variabili dai 50 ai circa 500 mm, risultano degli elementi costruttivi molto rigidi e resistenti che possono essere utilizzati come elementi parete o solaio e dotati di elevata stabilita dimensionale.
I pannelli vengono tagliati, in stabilimento, a seconda delle esigenze architettoniche completi di aperture per porte, finestre e vani scala, e collegati tra loro in opera con angolari metallici, chiodi a rilievi tronco-conici e viti autoforanti.
Le pareti essendo soggette, in generale, ad azioni di scorrimento e sollevamento (a causa degli agenti esterni quali vento, sisma, ecc.), per questo è necessario il loro collegamento fino in fondazione.
Le strutture di fondazione vengono realizzate in calcestruzzo armato in modo da staccare il piano di posa delle strutture verticali in legno da livello del terreno.
Il sistema di collegamento alle fondazione può essere, generalmente, effettuato in due modi differenti .
Sopra il cordolo di fondazione in c.a. viene stesa una guaina bituminosa per evitare eventuale umidità di risalita e sopra questa vengono posate direttamente le pareti, collegate alle fondazioni con angolari metallici distribuiti lungo lo sviluppo della parete e con piastre metalliche opportunamente sagomate collegate tramite barre di acciaio al basamento, fissate alle estremità della parete ed in presenza di aperture (porte esterne, finestroni, ecc.).
In alternativa sopra il cordolo di fondazione viene posato un cordolo di legno, generalmente realizzato con una specie legnosa durabile (ad es. legno massiccio o lamellare di larice) collegato alle strutture di fondazione con tirafondi in acciaio fissati con resina epossidica o cementizia e sopra questo vengono posate le pareti che vengono collegate con viti autoforanti inserite inclinate dai due lati delle stesse.
L'unione fra pareti ortogonali viene realizzato con l'inserimento di viti autoforanti disposte ad interasse ravvicinato in modo da realizzare un collegamento rigido, in particolar modo agli angoli dell'edificio.
I pannelli di piano terra saranno già predisposti con opportuni intagli in modo da formare adeguato alloggiamento alle travi che formano il solaio soprastante.
Una volta fissate le pareti del piano terra si procederà al montaggio degli elementi strutturali che formano il solaio del livello superiore (realizzato con travi in legno lamellare).
Le travi e gli elementi strutturali dei solai saranno dimensionate in funzione delle distanze delle pareti o travi di appoggio e dei carichi che devono sostenere, la distanza tra le varie travi che costituiscono il solaio (indicativamente di 80cm) sarà definita a seconda delle esigenze dei vari appartamenti.
Anche in questo caso il collegamento viene realizzato mediante l'inserimento di viti autoforanti e chiodi disposti in modo da realizzare un collegamento rigido nel rispetto della normativa tecnica vigente.
Il collegamento alle pareti sottostanti è realizzato sempre con viti autoforanti inserite inclinate rispetto al piano verticale della parete, in modo da intercettare più strati possibile e sempre ad interasse ravvicinato in modo da assicurare la realizzazione di un giunto sufficientemente rigido.
Il pacchetto del solaio è composto da, partendo dal basso verso l'alto, tavolato strutturale in assito di legno, telo anti infiltrazione, soletta in calcestruzzo collaborante con le travi del solaio, massetto alleggerito porta-impianti, isolante acustico, riscaldamento a pavimento completo di isolante termico e pavimentazione.
Una volta realizzato il primo solaio questo fa da piattaforma per il montaggio delle pareti del piano successivo. Le pareti del piano successivo vengono posate sopra il solaio e collegate a questo con le stesse modalità utilizzate per il collegamento alle fondazioni ma con piastre metalliche diversamente disposte e sagomate.
Le pareti del piano sottostante la copertura arriveranno in cantiere già predisposte per il montaggio della copertura con intagli e sagomature necessarie al fissaggio degli elementi portanti della copertura.
Questa sarà realizzata con sistema di travi e travetti in legno lamellare e piano realizzato con doppio assito con l'inserimento travi di colmo o anche eventualmente di travetti secondari con funzione di rompi tratta per ridurre la distanza degli appoggi.
Appare evidente, dalla descrizione fatta, come nel sistema costruttivo proposto siano notevolmente ridotte le lavorazioni da dover eseguire in cantiere con conseguente riduzione dei tempi realizzativi.
Questo sistema costruttivo è una delle più recenti ed interessanti evoluzioni nel settore dei prodotti strutturali a base di legno. Ideato e sviluppato per la prima volta in Germania nella prima metà degli anni 90 che ha conosciuto negli ultimi 10-15 anni un rapido e crescente sviluppo in tutta Europa fino a diventare allo stato attuale tra i sistemi più utilizzati nella realizzazione di edifici a struttura di legno.
Le tavole che compongono il pannello sono tavole di legno massiccio generalmente di abete, è possibile realizzare pannelli con altre specie legnose, ma generalmente sempre legno di conifera (abete bianco, douglasia, larice, pino), di spessore variabile dai 15 ai 40 mm, che vengono giuntate in lunghezza, assemblate in strati disposti ortogonalmente fra loro in numero dispari (3,5,7 strati) e incollati a freddo (con colle senza o a basso rilascio di formaldeide).
I pannelli cosi composti, con spessori variabili dai 50 ai circa 500 mm, risultano degli elementi costruttivi molto rigidi e resistenti che possono essere utilizzati come elementi parete o solaio e dotati di elevata stabilita dimensionale.
I pannelli vengono tagliati, in stabilimento, a seconda delle esigenze architettoniche completi di aperture per porte, finestre e vani scala, e collegati tra loro in opera con angolari metallici, chiodi a rilievi tronco-conici e viti autoforanti.
Le pareti essendo soggette, in generale, ad azioni di scorrimento e sollevamento (a causa degli agenti esterni quali vento, sisma, ecc.), per questo è necessario il loro collegamento fino in fondazione.
Le strutture di fondazione vengono realizzate in calcestruzzo armato in modo da staccare il piano di posa delle strutture verticali in legno da livello del terreno.
Il sistema di collegamento alle fondazione può essere, generalmente, effettuato in due modi differenti .
Sopra il cordolo di fondazione in c.a. viene stesa una guaina bituminosa per evitare eventuale umidità di risalita e sopra questa vengono posate direttamente le pareti, collegate alle fondazioni con angolari metallici distribuiti lungo lo sviluppo della parete e con piastre metalliche opportunamente sagomate collegate tramite barre di acciaio al basamento, fissate alle estremità della parete ed in presenza di aperture (porte esterne, finestroni, ecc.).
In alternativa sopra il cordolo di fondazione viene posato un cordolo di legno, generalmente realizzato con una specie legnosa durabile (ad es. legno massiccio o lamellare di larice) collegato alle strutture di fondazione con tirafondi in acciaio fissati con resina epossidica o cementizia e sopra questo vengono posate le pareti che vengono collegate con viti autoforanti inserite inclinate dai due lati delle stesse.
L'unione fra pareti ortogonali viene realizzato con l'inserimento di viti autoforanti disposte ad interasse ravvicinato in modo da realizzare un collegamento rigido, in particolar modo agli angoli dell'edificio.
I pannelli di piano terra saranno già predisposti con opportuni intagli in modo da formare adeguato alloggiamento alle travi che formano il solaio soprastante.
Una volta fissate le pareti del piano terra si procederà al montaggio degli elementi strutturali che formano il solaio del livello superiore (realizzato con travi in legno lamellare).
Le travi e gli elementi strutturali dei solai saranno dimensionate in funzione delle distanze delle pareti o travi di appoggio e dei carichi che devono sostenere, la distanza tra le varie travi che costituiscono il solaio (indicativamente di 80cm) sarà definita a seconda delle esigenze dei vari appartamenti.
Anche in questo caso il collegamento viene realizzato mediante l'inserimento di viti autoforanti e chiodi disposti in modo da realizzare un collegamento rigido nel rispetto della normativa tecnica vigente.
Il collegamento alle pareti sottostanti è realizzato sempre con viti autoforanti inserite inclinate rispetto al piano verticale della parete, in modo da intercettare più strati possibile e sempre ad interasse ravvicinato in modo da assicurare la realizzazione di un giunto sufficientemente rigido.
Il pacchetto del solaio è composto da, partendo dal basso verso l'alto, tavolato strutturale in assito di legno, telo anti infiltrazione, soletta in calcestruzzo collaborante con le travi del solaio, massetto alleggerito porta-impianti, isolante acustico, riscaldamento a pavimento completo di isolante termico e pavimentazione.
Una volta realizzato il primo solaio questo fa da piattaforma per il montaggio delle pareti del piano successivo. Le pareti del piano successivo vengono posate sopra il solaio e collegate a questo con le stesse modalità utilizzate per il collegamento alle fondazioni ma con piastre metalliche diversamente disposte e sagomate.
Le pareti del piano sottostante la copertura arriveranno in cantiere già predisposte per il montaggio della copertura con intagli e sagomature necessarie al fissaggio degli elementi portanti della copertura.
Questa sarà realizzata con sistema di travi e travetti in legno lamellare e piano realizzato con doppio assito con l'inserimento travi di colmo o anche eventualmente di travetti secondari con funzione di rompi tratta per ridurre la distanza degli appoggi.
Appare evidente, dalla descrizione fatta, come nel sistema costruttivo proposto siano notevolmente ridotte le lavorazioni da dover eseguire in cantiere con conseguente riduzione dei tempi realizzativi.
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